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Segnalazione Categoria: Parchi regionaliSegnalazione Tag: Abeti e Torrenti

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  • La foresta demaniale di Paneveggio è una grande estensione di boschi di abete rosso – 2700 ha dislocati tra i 1500 e i 2000 m s.l.m. nel settore settentrionale del Parco – da secoli amministrati con una saggia politica di produzione e conservazione al tempo stesso. Raramente in Europa si possono ammirare foreste di conifere con piante di tali dimensioni – oltre 40 m di altezza – e così estese, ben strutturate ed ecologicamente complesse come questa. Ma anche per un altro fatto essa è nota in tutta Europa tanto da essere stata visitata da famosi liutai e definita come La Foresta dei violini: la fibra e le caratteristiche del legno di questi abeti – detti abeti di risonanza – è particolarmente adatta alla costruzione di strumenti musicali che assumono una risonanza particolare. La Foresta del Parco è oggetto da più anni di alcune ricerche scientifiche quali il danneggiamento da parte degli ungulati sulla rinnovazione forestale e sull’ecologia ed accrescimento della pecceta. Da quest’anno sarà avviato uno studio specifico sul legno di risonanza dell’abete rosso di Panneggio.
    Ma il parco è anche molto altro. A contribuire alla gradevolezza ed alla suggestione del paesaggio, ma anche alla sua diversificazione, 1500 ettari di prati ancora pascolati dalle mandrie di bovini o dalle greggi interrompono la superficie boscata giungendo fino ai piedi delle pareti rocciose e dei ghiaioni. Una abbondante “manciata” di azzurri specchi d’acqua, testimoni di antichi ghiacciai e sparsi in tutto il Parco, colora gli ambienti rocciosi e le praterie d’alta quota. Torrenti impetuosi continuano la loro azione modellatrice scavando forre sottili profonde o depositando in ampi alvei enormi quantitativi di materiale. Boschi di latifoglie o misti a conifere, alle quote inferiori arricchiscono la monotonia della pecceta di Paneveggio mentre verso il limite della vegetazione arborea, là dove le condizioni ecologiche sono estreme, formazioni rade a larice e pino cembro con sottobosco assai sviluppato rappresentano forse l’ambiente vegetazionale più ricco e affascinante. Di estremo interesse anche alcune piccole zone umide, prati umidi e torbiere che ospitano specie floristiche anche molto rare.

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